Su Notizie Migranti ho recensito La traversata, romanzo per giovani ma non solo di Francesco D'Adamo, edito da Editrice Il Castoro.
Francesco D’Adamo racconta una storia semplice ma potente, un’immersione nel dolore altrui, nella necessità di compiere ogni più piccolo ma necessario gesto affinché l’umanità sia salva, protetta, tutelata, al di là di tutto. Si intreccia, a questa, la storia stessa di Ezechiele, migrante nel Nord Italia ma poi ritornato ai suoi orizzonti, perché la felicità non sta nel finto e freddo benessere: sta nella piena realizzazione di sé, della propria serenità.
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Oggi su Notizie Migranti ho recensito Razza nazione identità. Le radici dell'odio di Marcella Delle Donne, edito da Liguori Editore.
Delle Donne punta decisamente il riflettore dell’analisi rispetto al mondo contemporaneo: a quanto avvenuto e sta avvenendo in paesi come l’Ungheria e la Polonia o gli USA dell’amministrazione Trump, per presentarci fenomeni sempre più radicali e radicalizzati nell’individuare nell’alterità il nemico da combattere, la ragione del crollo dei “valori” costitutivi di una “nazione”. In questo senso, si motivano le decisioni piuttosto controverse rispetto all’innalzarsi di muri, all’opposizione feroce nei confronti dell’umanità in movimento, a un’erosione costante ma implacabile dei diritti nei confronti di alcuni gruppi sociali, in primis donne, migranti e comunità LGBTQ+.
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Oggi su Notizie Migranti ho recensito Lo sguardo avanti di Abdullahi Ahmed, edito da Add editore.
L’altro ci fa paura per quello che porta con sé, per la quantità di resti e frammenti che ci offre, per l’idea di “casa” (e, quindi, di “patria”) che è sedimentata in noi, per quell’atteggiamento coloniale che abbiamo in noi, inevitabilmente, e che attiva degli automatismi dei quali non sempre siamo consapevoli. La narrazione di Ahmed ci costringe a rielaborare tutto questo, offrendoci un’idea di “cittadinanza” che non può essere ignorata: un impegno gravoso ma non più rimandabile; perché, come scrive Ahmed, “non si può essere stranieri per sempre”.
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Su Notizie Migranti ho recensito il romanzo L’ascensore di Prijedor di Darko Cvijetić, edito da Bottega Errante.
Cvijetić racconta e racconta, non smette, per far in modo che il ricordo perduri, che resista, che sopravviva alla cancellazione, alla rimozione, alla negazione, al revisionismo: tutto fa paura quando i testimoni vengono a mancare e la storia si assottiglia, si riduce, si sfilaccia. Cosa può rimanere, quando gli occhi si spengono? Le parole, pare dirci Cvijetić, le parole possono rimanere e tutte le storie, tutte le narrazioni che hanno intrecciato e plasmato.
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Oggi ho recensito su Notizie Migranti il commovente e destabilizzante Shooting in Sarajevo, di Luigi Ottani, edito da Bottega Errante Edizioni.
Un libro necessario, questo “Shooting in Sarajevo”, oggi più che mai: perché cala il nostro occhio nella prospettiva del carnefice, sovrapponendosi alla vita della vittima; un doppio sguardo che potrebbe servire – come anticorpo potentissimo – a farci riprendere confidenza con l’umanità e con la necessità indifferibile di tutelare la vita, il diritto alla libertà, disinnescando la narrazione perversa e virulenta secondo la quale alcuni posseggono un diritto alla vita differente e finanche prioritario rispetto ad altri. Ognuno di noi, in definitiva, è sempre “altro” per qualcuno, di vicino o lontano.
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Su NotizieMigranti.it ho recensito Foglie di gelso. Racconti palestinesi di Aysar Al-Saifi e edito da Prospero Editore.
La ricchezza della raccolta sta nel fatto, dichiarato fin dall’inizio, che i racconti siano basati su storie vere, su accadimenti reali, su una varia umanità che l’autore ha conosciuto, direttamente o meno; si è fatto custode e interprete delle tante storie che, intrecciandosi, compongono un epos intenso, una narrazione collettiva che non è solo narrativa ma, appunto, politica. Sono memorie, narrazioni che affondano la loro provenienza e origine in particolare dal campo profughi di Dheisheh, a Betlemme, uno dei più grandi della Cisgiordania, da cui è originario l’autore.
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7 settembre 2020
Recensione di Metodo Srebrenica di Ivica Dikić, edito da Bottega Errante Edizioni.
Ivica Dikić decide di concentrarsi non tanto sulle vittime, i musulmani bosniaci della zona di Srebrenica, quanto su chi, materialmente e con convinzione, si occupò della pianificazione del genocidio, il colonnello Ljubiša Beara, ripercorrendo le sue azioni, le sue decisioni, i suoi contatti e legami, ma anche narrando la sua vita precedente, quasi a voler ricercare altrove le ragioni di una crudeltà fredda e programmata che potrebbe non conoscere giustificazioni né alibi. E accade proprio questo, infatti, ovvero la mancanza assoluta di umana empatia, di comprensione per il succedersi degli eventi.
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14 luglio 2020
Recensione di Bosnia: l'ultima frontiera. Racconti dalla rotta balcanica, a cura di Gabriele Proglio, edito da Eris Edizioni.
L’Europa ha abdicato a sé stessa, decidendo di esternalizzare il compito di “proteggere” i suoi confini, drammaticamente in controsenso con la mobilità senza vincoli e limiti che si vive all’interno del suo territorio, dimentico di frontiere, di confini, di dogane. È un sistema neoliberista crudele e feroce, che ha deciso di liberare le merci senza forse pensare che gli uomini sono esseri viventi. I vari saggi contenuti in “Bosnia: l’ultima frontiera” prendono in esame vari aspetti di questi luoghi scandalosi.
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