ChronicaLibri

2021

Oggi su ChronicaLibri ho recensito La Terra respira, di Guia Risari e Alessandro Sanna, edito da Edizioni Lapis.

 

La Terra respira, seppur nella sua brevità, è un racconto che sconfina dalle pagine, ha la potenza del fiato, di quell’o’scia, fiato-mio, con il quale a Lampedusa ci si saluta; un saluto vitale, pieno di forza di energia pieno di vento e di mare di sole e anche di tempesta. Perché tutto è natura e tutto trova il suo più meraviglioso compimento in un pianeta per adesso unico e ineguagliabile.

 

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Su ChronicaLibri ho recensito Leggero leggerò, guida ai libri e alla lettura di Antonio Ferrara, edita da Interlinea Edizioni.

 

È un breviario, Leggero leggerò, una guida sentimentale, una miniera di indagini e materiali, di spunti di riflessione e di analisi che affondano chirurgicamente mantenendo una leggerezza e una levità calviniana, capace di sorprendere e meravigliare.

 

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Oggi su ChronicaLibri ho recensito Bruceranno come ortiche secche, il nuovo romanzo di Helga Schneider edito da OLIGO Editore, che racconta delle persecuzioni naziste nei confronti della comunità LGBTQ+ nella Germania degli anni Trenta.

 

Non c’è sentimentalismo, nelle pagine della Schneider; grazie alla sua perizia di narratrice, la storia si salva da qualsiasi deriva emotiva fine a sé stessa ma diventa il racconto di un’umanità sofferente e perseguitata, nella quale facilmente possiamo scorgere dei richiami alla nostra contemporaneità. “Bruceranno come ortiche secche”, titolo mutuato da un’affermazione di Himmler del febbraio 1937, è una condanna – ferma, salda – della persecuzione per orientamento sessuale e identità di genere, vissuta attraverso gli occhi, i corpi, la pelle dei protagonisti, che non si adagiano mai nel ruolo di vittime ma chiedono, pretendono, la propria libertà e il rispetto dei diritti.

 

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Oggi su ChronicaLibri ho recensito La natura di Raffaella Castagna e edito da Edizioni Lapis.

 

Ci sono tante coppie, tra immagini e parole, tutte prese dalla natura: i fogli si sfilano, si possono ricomporre nelle cornici, si possono collegare e analizzare, esplorare ed evocare. Si tratta di un esercizio potente e riflessivo, che permette di riflettere su vari aspetti della natura, dagli animali alle manifestazioni meteorologiche. Si lavora sulla lettura, sull’abbinamento, sulla percezione visiva. Si lavora sull’innamoramento che la natura riesce a procurare sulla persona, sul piacere della scoperta, sulla voglia di trovare le combinazioni.

 

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Oggi su Notizie migranti, ho recensito Il pirata gentile di Giulia Oberholtzer, edito da Edizioni Gruppo Abele.

 

Pirata da generazioni, abbandona i suoi genitori e si mette alla ricerca di un senso più vero e profondo, perché la vita da pirata classico, quello che popola i racconti di Salgari, non fa proprio per lui. Attraverso splendidi disegni a piene pagine, con un potente impatto cromatico, seguiamo le avventure di Piero e, nello stesso tempo, ci avventuriamo e partecipiamo al suo stesso cambiamento, alla sua maturazione, in un crescendo di consapevolezza che non prescinde dalla considerazione delle differenze.

 

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Ho recensito su ChronicaLibri il libro L'abbraccio magico di Fifi Kuo, edito da Edizioni Clichy.

 

Nonostante sia un libro per bambine e bambini, come sempre, questo testo diventa esemplare anche per gli adulti, perché ha la potenza delle parole che si miscela a quello delle immagini, in un duetto potente e tellurico. I sentimenti sono comuni, non conoscono età: e anche i libri hanno questo potere. Le parole giuste, anche se essenziali, i disegni colorati e prioritari, creano una narrazione che diventa visione, nuovo orizzonte, strumento per la cura e la guarigione.

 

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2020

 

Recensione di Chav. Solidarietà coatta di D. Hunter, edito da Edizioni Alegre.

 

Hunter è un “chav”, ovvero un coatto, termine dispregiativo utilizzato per “disumanizzare un vasto gruppo di persone che reagisce con noncuranza nei confronti di chi ha beneficiato della loro espropriazione”. Una parola, complessa, insomma, utilizzata in maniera feroce e brutale per catalogare e lasciare ai margini. Con Hunter, questa parola si fa ribellione, c’è il tentativo di risemantizzarla e utilizzarla come atto di rivendicazione, per tutti quei corpi sottomessi e lasciati agonizzanti sulle soglie della collettività sociale.

 

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Recensione di Le felicità, con testi di Roberto Piumini e immagini di Sergio Olivotti, edito da Edizioni Gruppo Abele.

 

Cos’è la felicità? La domanda è seria, complessa. Ha un sapore, un odore? Ha un orizzonte? Ha una vita? L’unica certezza, ci dicono Piumini e Olivotti, è che la felicità ha tante declinazioni. La felicità può essere saltare in una pozzanghera d’acqua dopo un temporale, oppure correre in un prato con il cane; potrebbe essere fare le smorfie di fronte a uno specchio, oppure salire su un albero e guardare lontano; potrebbe essere aprire un regalo e scoprire un colorato tesoro, oppure uscire, appena finita una nevicata, e creare un pupazzo di neve.

 

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La lingua rigogliosa di Verdinois nei suoi profili intellettuali

 

Federigo Verdinois, Profili letterari e ricordi giornalistici, Le Monnier

 

Si plasmano, pagina dopo pagina, dei ritratti che squadernano dalla grazia più ricercata all’ironia più pungente, senza che il lettore riesca a cogliere immediatamente dove sfumano i confini tra l’una e l’altra. Verdinois ha sapienza, nel percorrere anche psicologicamente la figura di questi illustri letterati della nostra cultura, dal De Sanctis al Torelli. Inserisce anche sé stesso, in questa pinacoteca del ricordo, offrendosi la possibilità di comparire assieme a nomi tanto blasonati e suggerendoci, implicitamente, che si ritenga persino migliore e superiore.

 

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2016

India d'avventura che affascina e incanta

 

Paola Fallaci, Amica Ganga, Rizzoli

 

Paola Fallaci è stata veramente in India, in particolare nella città di Benares – oggi chiamata Varanasi – per cogliere veramente la magia di quel luogo, così tanto di moda negli anni Settanta del secolo scorso. E ha cercato di raccontarla ai lettori più giovani in questa avventura intitolata Amica Ganga (1980), in cui un ragazzino italiano, Antonio, che segue la madre in India alla ricerca del fratello maggiore scomparso, si trova al centro di un’avventura inconsapevole, durante la quale, accompagnato passo passo da una splendida ragazza che si fa chiamare Ganga, incontrerà e scoprirà tanti luoghi e tante fascinazioni di questa città santa, costruita rivolta ad est, sulla linea divina del fiume Gange.

 

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2015

La sepolta viva: storia della Cenerentola della letteratura italiana

 

Francesco Mastriani, La sepolta viva, Rogas Edizioni

 

È la costruzione del romanzo, tuttavia, la vera sorpresa ne “La sepolta viva”: il romanzo si costruisce, infatti, con lo svilupparsi della vicenda. Il narratore è l’autore stesso, che inganna il lettore facendogli credere di leggere un reportage e non il frutto dell’invenzione narrativa. Così spesso ci imbattiamo nel nostro protagonista/autore, che è chiaramente scrittore anche nella storia, che si muove a tentoni, immaginando capitoli e racconti, scegliendo episodi.

 

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2014

"La vita ti sia lieve": la dignità delle migrazioni.

 

Alessandra Ballerini, La vita ti sia lieve, Melampo Editore

 

Lo stile di Alessandra Ballerini è asciutto, essenziale, senza fronzoli né orpelli. Uno stile lieve, come la vita che spererebbe per i migranti, di ogni provenienza e di ogni approdo. La Ballerini scrive l’essenziale perché spesso soltanto questo è necessario; e in tutto il suo essenziale non c’è nulla che manca per farci sentire colpevoli.

 

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2013

La supposta modernità di Annie Vivanti

 

Annie Vivanti, Perdonate Eglantina!, Arnoldo Mondadori

 

I racconti di “Perdonate Eglantina!” testimoniano in maniera paradigmatica i nuovi orizzonti verso i quali la fantasia e la disinvoltura narrativa della Vivanti si spinsero: compare una visione del mondo intercontinentale, con setting e comparse forse mai accolte prima in un testo italiano; si sente prepotente l’influenza della sua cultura britannica e inglese, anche a livello di lingua e utilizzo di lessico.

 

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2011

"Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita": un volto per tutti quelli che non disturbano la Storia.

 

Adalgisa Conti, Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita, Gabriele Mazzotta Editore, 1978

 

La vicenda di Adalgisa Conti è simile a quella di molti altri uomini e donne, i quali, come è scritto nell’Ecclesiastico, “svanirono come se non fossero esistiti; furono come se non fossero mai stati”. Molti, nelle loro lettere, chiedevano ai familiari di andare a trovarli, perché non riuscivano a capire la ragione della loro segregazione, della loro esclusione dal mondo.

 

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"Lettere dall'Africa. 1914-1931": se l'Africa ti sceglie come suo figlio prediletto

 

Karen Blixen, Lettere dall'Africa. 1914-1932, Adelphi

 

Karen Blixen s’è salvata, con la scrittura: si è riscattata da un destino contrario e incattivito. Il peso della disfatta non l’ha gravata: perché non di disfatta si trattò. Ma di una lunga pagina di vita, approdata alla consapevolezza d’esser stata, per l’Africa, uno dei suoi figli prediletti. Tanto che (ancora oggi) un intero quartiere di Nairobi è stato battezzato Karen, col suo indimenticato nome.

 

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